altro

Un sogno perso



Nell’aria il rimpianto

si fa solido


Si può vivere

una vita senza sogni

e non avere rimorsi


Non si può abbandonare

un sogno e continuare

a vivere come se niente fosse


Un sogno perso

corrompe

non dà tregua

toglie la speranza


è una parte di te che

muore senza andare

in nessun luogo


Un sogno perso

è il respiro che ti manca

la notte che ti va stretta

un tarlo che ti rode dentro

il dubbio che non ti abbandonerà più.






Foglie




Noi siamo foglie

che segnano il vento

e cercano un attimo

direzioni inconsuete

a questo vivere che ci prende


un vivere

senza possibilità diversa

come portatori di interessi parziali

nel nostro essere comune

in uno stare senza tregua


ci inchioda la paura

di un essere necessario


contenitori di luce

offuscati dai dubbi

appariamo  vetri opachi

che celano la  speranza


siamo  ricerca

inquietudine

in questo vivere insieme

e bisogno di pane

calore e sorrisi


la  bottiglia sull'asfalto che segna

una notte passata

è possibile contenitore

di sensazioni

per me che vengo dall'ignoto

indiviso ?


Questo buio 

di quiete e paura sopita che cresce

produce  urla interiori che scuotono

dentro fino al panico totale

che fa un vortice con la speranza

del mio essere uomo con diritto al domani


e terra e pietre schiacciate da altri

ci accolgono

nell'ultimo volo cosciente

persi in un giallo e un rosso

che già avverte il gusto del grigio

secco che  vince

il nostro essere materia in volo.

 

Non verrò con te




Io non verrò con te

anche se il giorno è altro  quando non ti avverto

non saprò  cosa c’è

oltre l’ansa del fiume

nei pensieri che correvano insieme

ma non verrò con te


il gusto della solitudine crescerà dentro

e chiuderà tutti i pori

forse la tristezza svanirà cementificata

in questo nuovo andare


sarò nuovo

a leggere  solo

quello che credevamo insieme

la goccia d’acqua che scorre

il filo d’erba

la luce che si fa spazio improvvisa


non sarà lo stesso

le risa insieme sotto la cenere

coveranno gli anni a venire


non verrò con te

i gesti che erano tuoi

chiuderò nel ripostiglio più alto

quello che non si apre per caso


non resterò qui

perché posso andare da qualche parte

muovermi

pensare

sperare

forse   altro

ma non verrò con te


e quel  prenderti la mano

improvviso

i tuoi occhi a cercarmi

il resto rimanere  fuori

non so cosa

non so come

non so quando

ma non verrò con te



L'anima




L’anima 

si rompeva dentro

sui percorsi

del silenzio


io solo a guardare

oltre le colline

perso in  una solitudine

senza tregua

naufrago di altri tempi


non posso perdermi

più di così

io che immagino

ancora cosa da fare

più avanti


rovistare sassi

per guardare sotto

non vale più di tanto

in mezzo ad altri

che si alzano

per andare di nuovo

a letto

e mangiano pensando

al prossimo pasto


mi prende

la brezza del profumo

del tempo

e non so raccontarla


il senso dell’acqua

nel temporale

che mi cola addosso

con il suo afrore

a chi proporlo?

Non passa nessuno

di qua


non ho nessuno

che faccia la mia strada

andiamo verso la fine

dispersi in rivoli

che non portano acqua

la sete ci assale

non sappiamo

parlarne

presi  dal pudore

del male di vivere

che entra fin nelle ossa


i binari

portavano sempre

in qualche posto

prima della coscienza

che toglie

lo spazio al desiderio


oggi vedo

cespugli cresciuti

insecchiti

intorno al ferro

e il pensiero si siede


sono partiti anni prima

i carri

che mi appartenevano


perché non

mi acquieto

al ritmo del giorno?


Oltre c’è solo il dubbio

che entra nelle possibilità

e non toglie la sete

ma io non smetterò

di chiedermi

dove va la coscienza

della vita che ho dentro





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