il viaggio

Il viaggio



E’ una fuga

questa  voglia di andare


un cercarmi altrove

dove non conosco

il posto degli alberi

i contorni delle case

i sorrisi degli altri


un far rimbalzare

i miei dubbi in piazze nuove

guardare le cose con

una prospettiva diversa

non ricordare attimi

passati ad ogni giro nel vicolo




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Lo sentivo dentro

Il viaggio

era l’inquietudine

dei giorni vissuti

ormai troppo uguali a se stessi


era il sogno di una

Timbuctù lasciata

da anni dentro un cassetto

dei miei pensieri


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C’è una morte

dentro

nei pensieri

nata con me

accompagna

il mio andare


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Nei passi


Nei passi si attaccava

ai piedi la terra

ogni passo sedimentava

nelle suole la storia

che lasciavo indietro

non sapevo leggerla

troppo preso dal mio

andare scomposto


sul confine mi perdevo

i miei sogni

erano deboli

confrontati con le certezze

che potevo lasciare

ogni comignolo fumante

disegnava la casa

che stavo lasciando

i vuoti all’orizzonte

quella che non avrei trovato.


La libertà immaginata

è troppo grande da contenere

è una nuova paura da vivere

per chi è

stretto  da reticoli

di cose costruite nel tempo.


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La noia



La noia non basta

a superare il rischio

del dover scegliere


I piedi affondano nei dubbi

ho attraversato il fiume

o meglio l’acqua che scorre

quante volte seduto

ho seguito le onde sussultare

e scomparire ai miei occhi


questa vita mi scorre

dentro senza chiedere

come mi sento


siamo un qualcosa

che una volta partito

dobbiamo governare

si può scendere solo perdendosi

il pensare troppo è già un problema

possiamo permetterci

solo il piacere del vivere


l confine è sempre lì

per quanti passi io faccia

lo porto sempre con me

sono troppo legato alla vita

che conosco

per scegliere quella che vorrei



E’ più facile lasciarla

dentro nel possibile

di un giorno lontano

un sogno nel cassetto

è sempre lucido

pronto all’uso

l’idea  si usura

nella realtà che provi.


Io uomo creatore

di tante cose possibili

mi fermo all’idea

lascio stare la difficoltà del realizzarla

ad altri giorni a venire.



Cammino


Cammino e mi perdo

nell’immaginare

il sole che filtra

da punti diversi possibili

oltre i contorni

delle cose vissute


ho lasciato indietro

i buchi sul selciato

i ricordi delle cadute

i visi che sono uso incontrare

sto lasciando indietro

la mia voglia di andare

ma i miei piedi

vanno ancora oltre


Lo sento il selciato nuovo

sotto i piedi

il sole diverso

tra queste case

mi manca il sorriso

di chi è cresciuto con me

sono il nuovo possibile

so guardare oltre il mio naso

anche se mi perdo

in questi vicoli nuovi.

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