Vorrei andare
per perdermi in pensieri nuovi
avvertire timori diversi
stanchezze nuove
sensazioni forse dimenticate
tra polveri che non conosco
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e Incontrare gente
vederne di nuova
ognuno con una storia abbozzata ,compiuta
o da rimettere in gioco
che cammina e vive
mentre vive e cammina
e ha una cosa in testa da definire
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Siamo sogni inespressi da contornare
porti che legano da lasciare
navi che non riescono ad attraccare.
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Poi la fatica che cementa i dubbi
l’acqua che bagna e
ti rende umido e piccolo
il sole che ti punge
e la salita che corrode
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la sera da dormire con un occhio solo
perché sei solo tra tanti e tanti sono soli
tra te e il resto del mondo
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la gioia di un caffè insperato
e di un goccio di birra gelido
un sorriso di qualcuno/a che ti scorre accanto
con i suoi pensieri
e provare ad intendere con lingue diverse
altri che vivono i tuoi stessi dubbi .
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La fatica , la solitudine nei tuoi pensieri
e tu che stacchi gli occhi dal solito andare
e riposizioni la bussola senza coscienza
su altri lidi
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il dolore nei piedi che vanno
si trasmette alla volontà che si riposiziona
e i dubbi crescono sul percorso e il senso
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ma il cammino è entrato dentro e non ti lascia
ormai è una scommessa con tutto il tuo essere
“andare in altri luoghi “
perché l’abitudine si è afflosciata e appare
un contenitore vuoto che puoi riempire
con qualunque cosa capiti
e questa possibilità fa paura perché
li dentro può entrare qualcosa che scuote
e rompe equilibri raggiunti con fatica.
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Ma la strada è ancora li e non molla
tu solo puoi mollare
lo vedi qualcuno rintronato sul ciglio
perso ai suoi pensieri e al viaggio
ma non sei tu.
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Gruppi ridono passano
e tu ti avverti solo
perché il cammino si fa soli o forse no?
Il cammino è “un essere soli “ che qualche volta
può incontrare altri soli
e fare qualcosa insieme
perché nessuno è un’isola e i continenti si muovono
con gli abitanti che abitano la terra
e la modificano sempre da soli ma insieme
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Sono stanco e la stanchezza si somma
a contorni nuovi di una vita da immaginare
forse diversa da quella vissuta il mese precedente
ma che ancora ha tratti informi
e mi coccolo gustando qualcosa di buono che intravedo
sul cammino
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poi mi sveglio e il percorso è finito
la mia credenziale
ha i timbri e io ho passato il tempo
devo rientrare a casa
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mi sento un po’ “pugile suonato “
con qualcosa in testa che non so definire.
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Ho la sensazione che Qualcuno abbia fatto strada con me
senza dire niente
si è fermato
quando io mi sono fermato
si è preso cura
dei miei dubbi, dei pensieri ,dei sogni.