Amico
Ti ho incontrato
e non avevo tempo
per pensarti
i miei occhi ti hanno
attraversato
cercavano lontano
le ombre richiamavano
già i pensieri
nel buio che la città
propone improvviso
la tua voce era aperta
le orecchie attente
ai passi nel buio
hanno registrato
solo brusii indistinti
eri pieno di colori
sparsi intorno
sono passato
e il buio aveva steso grigio
sui miei occhi
ho inciampato su di te
fino a sentirti
le membra forti sicure
mi sono fermato
e ho avuto coscienza di te
ora li vedevo i colori
la tua figura
la tua voce
era dentro di me
amico a lungo
cercato su cui
ho sbattuto per caso.
****
Natale quella sera
Era natale
quella sera
inquieto seguivo i miei passi
luci rompevano la notte
e asciugavano
tristezza intorno
gente accalcata
comprimeva spazi
dubbi spalmati
i pensieri agli ultimi regali
fragranza di festa
sparsa tra gli odori dei vicoli
sorrisi che restituisci
ti senti vuoto da riempire
e piedi affondano
oscurità in luce
occhi nel buio
cercano
non c’è spazio
da attraversare
rumore da scovare
forma da definire
solo il buio intorno
dentro
il buio
nega le differenze
sa di paura
vuoto per il pensiero.
******
Il dio del pensiero
Queste strade cercate
perse
i bivi non visti
ho conosciuto il vento
che mi sbatteva addosso pensieri non miei
quiete che mi parlava con voci lontane
io cittadino ad ogni incrocio
la morte dentro
il cammino sempre da compiere
nei giorni
che si rompono dentro
chiedermi
qualche volta perché
solo il burrone vedo
incombere
sopra di noi che corriamo
io solo dubbio
che fa star male
fuori dal gruppo
che cerca altro
il consumo è un non senso
che sa di cenere
e il tempo dei miei sogni andati
io ancora cercando
dar calci alle pietre
che non sanno
foglie crescere
senza dubbi
solo il sole giudice
e cercarmi ancora dentro
fino a rompermi
non ci sono
per me frastuono di dubbi
crocevia di intenti
che non hanno peso
e il vento
per parlare parole
che sono morte appena nate
il vento per toglierle via
dalla mia pietà
cuore giovane da stupire
soffro freddo dentro
al vento che cresce
e non smette di percuotere
i campi che ho dentro
i prati che crescono
e i fiumi che corrono
io perturbazione infinita
non ho spazio per quiete
il dubbio vento che rimbalza tra i dove
e il pensiero è troppo per me
che sono solo e non libero
senza l’amore
la conoscenza
e il dubbio senza l’amore
infinito è solo paura
che ti prende
il Dio del pensiero
può solo essere innamorato
altrimenti muore
di un dolore grandissimo.
******
Il tempo delle cose piene
Era il tempo delle cose piene
tu mi davi
possibilità da vivere
non ho avuto rimpianti
oggi le parole
con te toccano
il cielo
e si perdono nella radici
dei ricordi
io qui sconfitto
a chiedermi
quanto vale quello
che crediamo il nostro esistere ?
Più dei pensieri
che si affastellano
in orizzonti più nostri?
Scuoto le pietre
guardo dentro
vedo più fede in
un minuscolo stelo
d’erba
questa realtà che mi
invade
non lascia tregua
il pensiero è già vinto
e abbandona
elaborazioni senza concretezza.
*****
Tempo per i dubbi
Non hanno tempo
per i dubbi i tuoi occhi
e tu cerchi una possibilità
di gioia tra le pieghe
dolore senza fessure
si stende intorno
il giorno che segue
senza rimedio non dà tregua
giochi fino a perderti
la notte in devastazioni interiori
che non portano oltre
dal senso di sconfitta che vivi
********
L’alba
L’alba cresce dentro
dopo una notte dispersa sul selciato
ti senti le membra
ancora presenti
il sapore che non va
la mattina dopo
con i fantasmi della notte
appiccicati agli incubi dispersi dal sonno
sono nuovo tra tante occasioni
una volta ancora per sentirmi
vivo con te
diverso
tra chitarre che
riposano ora che la notte è dispersa
tra le ombre dei vicoli
un caffè raccolto
tra le mani di un uomo che passa
******
Il bello
Ma se poi incontri il bello
non sei più lo stesso
lo cerchi ancora e poi ancora
fino a sfinirti
non hai pace
fino a che lo trovi
di nuovo
e poi lo perdi
perché hai la coscienza
e lo uccidi con la tua attenzione
il bello
forse dovresti solo immaginarlo
sperarlo
come l’amore
credere che ci sia
sognarlo
scaldarti il cuore al suo pensiero
ma averlo anche
per un attimo
è troppo non puoi sopportarlo
la vita diventa stretta
un’occasione
per altro
e quando resti di nuovo solo
perché lo sai che resterai solo
e fai di tutto per restarlo
perché questa ebbrezza non ti basta
mai e la cerchi fini a soffocarla
e allora solo
a rimpiangere per la vita
la gioia provata
con la mancanza
negli occhi
il vuoto dentro
e l’ansia nelle mani
una vita lunga
a cercare
fino a sfinirti
le albe non sono abbastanza luminose
i tramonti mai abbastanza profondi
e gli uomini mai abbastanza attenti
quest’alchimia di percorsi che
è di ieri
sta nell’oggi e vede già il domani
consumarsi a cercare.
******
La striscia bianca
Bella la striscia bianca
che curva
non mi fa pensare
il bivio
giornate che scorrono
per andare dove
sono sul treno
e non so scendere
hanno fatto il biglietto
e non so per dove
il finestrino è il luogo privilegiato
dove assisto alle cose
che mi vengono incontro
il corridoio
è più intimo posso immaginarle.
********
Alla fine della strada
Ci sei Tu alla fine della strada?
ti sento dentro
sempre
eppure qualche volta?
Mi lascio correre dietro
cose leggere
che trasformano la mia
vita in una percorso pesante
e mi dibatto lotto
e ancora penso
non riesco a guardare lontano
sempre il mio naso
incombe
prospettiva all’orizzonte
che sento presente e necessario
cervo che corre e
non conosce il fine
ultimo di questa corsa
dietro al cibo e al sopravvivere
il salto che ho dentro
cresce di dubbi il mio andare
ma non trova il sentiero
sei ancora tu alla fine della strada?
sorriso che accende
possibilità
di trovare l’approdo
dove il vento cala
e l’ansia si placa
tu potresti essere la vela
che porta
con il vento
oltre le secche
ci sei tu quando mi sento leggero
in sintonia con la mia anima
percorso segreto che ho dentro
e come scrigno nascosto
so leggere a tratti
messaggio in controluce
tra la folla che passa.
******
Cocci di neve
da raccogliere
per farsi un po’ male
questa alba immensa
che non contiene più le cose
non ha ricordi
da stendere
e soppesare
bianca
la senti tra le dita
ancora tempo
da correre
cercando
tra le pieghe
la speranza
che cresce lontana
Non hanno spazio
né tempo
occhi
a cercare
lacrime lasciate indietro
sentono
il Dio che può crescere
in noi
Disperso
tra fili di interessi
i giorni scorrono
uguali
consumano
la tua ansia
d’andare
ti scopri anni dopo
fermo
consumato
nella sopravvivenza
Una sconosciuta
ti prende
senza un motivo
e corri
dietro i suoi occhi
segui
le sue belle gambe
sogni
possibilità intrecciate
nei suoi capelli
ti avvicini
per leggere il suo sorriso
ma
resti indietro
timoroso
forse non è per te
che vive
sogna
lotta
e sorride
ma
può crescere
oggi
qualcosa che non c’è?
C’è un sole negato
in ogni viaggio
inquietudine antica
che si desta
improvvisa
ragnatele che si
tendono a soffi di vento
spasmi di vita
che nuotano controcorrente
io qui ancora
occhi che si perdono
sull’orizzonte
sabbia che
si rotola
acqua in corsa
io qui ancora
a stupirmi
sul balzo
che ho dentro
per cercare
sentiero
che si perde
sui miei passi
di acqua
non vedo niente
oltre il mare
che si chiude e apre
intorno
non riesco a leggerti
paura per credere
un punto
di non ritorno
negato il passato
indeciso il futuro
corto il presente
si gonfia
la paura nelle vene
strette
dubbi per salvagente
ai miei passi
io corro
mi ha prestato i
suoi occhi il vento
che spazza
non riesco a leggerti
terre feriscono il mare
che cerca
perché correre ancora
se non c’è altro
che terra e mare
mare e terra
altro da leggere
i passi impauriti
si perdono
ma è solo in me
quello che sto cercando?
Quest’acqua non porta
niente alla mia pena
in corsa?
Non mi sentono più
le mie gambe
non ci sono per me
caverne dentro
da riempire
e sentire meno freddo
non riesco a leggerti
dentro il tramonto
che non c’è ancora
sull’alba che non è mai nata
nella gioia che non avrò mai
e verrà il paesaggio che non saprò leggere
l’amico che non c’è ancora
la donna che avrei voluto
e non conoscerò mai
non riesco a leggerti
le mie gambe
sanno piegarsi
sopportano
la mancanze che mi riempiranno
la corsa
i miei occhi
si impigliano nelle ragnatele
che tu sai tessere
si sfuocano
e mi lasciano
disperso
freddo a cercarti
tra luci che sfarfallano
lontane
dentro di me
*****
Per i tuoi occhi
per i tuoi occhi
avrei perso il sonno
ieri
per la tua mano tesa
dubbi avrebbero
affogato
le mie certezze
ancora ieri
e la tua pelle
diversa
i tuoi ornamenti lontani
avrei volato oltre
prima
oggi sto andando
solo
dietro i miei pensieri
attimi
hanno gusto di pioggia
e temporale a lungo pensato
dubbi
sanno di pomeriggi
d’estate in cui le ombre si
allungano fino a perdersi
pensieri
si arrampicano sull’oggi
che ci disperde
e passi risuonano
nei deserti che abbiamo
conosciuto
non ho tempo oggi
per chiedermi
domani già incalza
io sbigottito
avvolto in ragnatele
di speranza
non trovo
spazio per vivere
la mia anima
le cose che mi vengono addosso
*****
Ci siamo noi
Ci siamo noi per
la pioggia
gocciola i nostri
volti
si rapprende nei
vestiti
si perde sui
piedi
e baci
ancora
i corpi
stretti caldi
ancora lontani
uniti a cercarci
eterni nel
sentirci amati.
******
Tu onda di mare
Puoi essere tu
onda di mare che rompe
rosso improvviso
che accende
verde orizzonte
sognato?
Io naufrago
sento scorrere
nuovo calore dentro.
La pace tra i vicoli
che percorri
cresce se vuoi
nei volti
puoi leggere smorfie
trasformarle in sorrisi
spinte nei modi
puoi credere attenzioni
nei tuoi percorsi
puoi leggere vento
che scompiglia capelli
ti cerco in occhi
che scorrono
pace che riposi dentro
raggomitolata nel ripostiglio
dei sogni
troppo coccolati per poter esplodere fuori
ho perso il tempo che mi dovevi
compagno lontano
dissotterrato in vicoli bui
e seccato nell’attesa
di un ritorno
anche questa era pace
da cercare
amico di un tempo disperso
la tua luna persa per gioco
fredda per caso
sono ancora qui cittadino
di un mondo che corre
per non cercare
fanciullo disperso
tra gli altri
ti ho forse solo sognato
per la paura
del dubbio
ti uccide
la paura di essere
solo senza contorni
abbandonato
su questa costa che
si dissecca al vento che non
ha tempo
ma tu mi stai cercando
e io non so darmi pace
della mia corsa interrotta
sollievo
d’ogni sorriso
riempio quello che posso
il mio cuore disperso
ad ogni angolo di strada
mendicante che cerca
senza chiedere
un’attenzione che sa di un rubar di passo
sospeso tra un battito
d’ala e un turbarsi del tempo
interiore
donne ad angoli sostano
attonite
cercando figli generati
che la guerra ha disperso
ti sto cercando ancora
li sento dentro i tuoi passi
rimbombare
e questa polvere che ha il tuo
profumo
si ferma in occhi stanchi
che sanno solo piangere
le occasioni perdute
di un tempo forse ancora a venire.
*****
Può succedere
Può succedere che
non hai voglia
di parlare
di ascoltare
di pensare con gli altri
non vuoi
coinvolgerti
in corse dietro sogni confusi
senti il cielo
troppo basso o troppo alto
per vivere
l’attimo prima
ti sembra puerile
quello corrente mediocre
e il futuro scontato
nella sua inutilità
devi solo svegliarti
stai vivendo un brutto sogno
non è questa la vita
che puoi avere
*****
Cercavo
la cercavo la pace
mi sembrava persa tra i vicoli
era nei miei pensieri
la cercavo tra le urla
di chi non sa tacere il disagio
dispersa tra le mie dita sudate
tremanti nei dubbi
****
Lacrime
Lacrime scorrono
sui momenti che abbiamo perso
e non saranno nostri
siamo qui a cercarlo
di nuovo
il presente
che ci racconti il futuro
che non sappiamo
i nostri abbracci
coloravano il tempo
i minuti lo consumavano
il nostro amore
noi persi nelle cose
ci siamo diluiti tra la nebbia
fitta , rada persistente,
ci siamo abituati
****
Vibrazioni
Le vibrazioni sulle onde emotive
della notte crescono
e cerchi e acqua che si confonde
la vita si ferma
musica mozza
non perde emozioni
che corrono ancora dentro
quest’attimo che sa di vita
questo tempo carico di morte
vorrei perderlo dentro
targa a quello che cerco
il lago si carica di emozioni
che sento dentro
come magia
e anatre ancora intente
a pensare l’acqua
caracollano su erba
che sa di verde
può scorrere ancora il cigno
sui sogni
sui minuti spesi
ragazzi in branchi
cercano
sembrano oche guardare la notte
il tempo viene
portando ancora dubbi e rimorsi
pochi secondi di un nirvana
perduto
che a tratti riappare
lo perdo ancora
tra le ombre
distratto da una nenia
che affonda nel mio vivere oggi
poi
ancora a soffrire
quello che manca
nel momento in corso.
****